Inverigo | Quel Viale Percorso

Sospesa tra i comuni di Inverigo, Lambrugo e Lurago, Pomelasca non può essere definita come una frazione, va piuttosto indicata come con il nome un po’ desueto di “tenuta dei conti Sormani”. Va da sé che la villa sia il cuore simbolico e amministrativo di questo piccolo lembo di terra, il cui destino non può che essere intrecciato a quello della famiglia da cui, come dice il nome stesso, è tenuta

Inverigo è paese di viali; ma non necessariamente di cipressi e dei Crivelli, come evidente dalle due lunghe file di tigli che ci accompagnano mentre percorriamo questa strada che sembra perdersi in un paesaggio miracolosamente intatto nel mezzo di una Brianza fin troppo urbanizzata.

Piazza di Santa Maria della Noce; origine celata del Viale dei Cipressi e, fino a poche decine di anni fa, raccolto cuore pulsante della vita inverighese grazie al mercato, l’annuale fiera del bestiame, il santuario e le botteghe.

Il Viale dei Cipressi è “una via più breve per arrivare alla fonte di salvezza”, collegando il borgo e il castello di Inverigo al Santuario di Santa Maria della Noce; dono fatto dal marchese alla Madonna auspicando la buona riuscita di una importante missione diplomatica che vedeva impegnati i nipoti come ambasciatori del Governante Spagnolo di Milano.   

Villa Crivelli, più comunemente chiamata Il Castello, è stata per secoli – con la sua posizione dominante e l’alta torre facilmente riconoscibile dai dintorni – simbolo eloquente del potere e del prestigio della famiglia Crivelli su Inverigo e sui territori circostanti.

Chi saliva al castello non poteva avere dubbi su quanto fossero influenti i Crivelli: un solo colpo d’occhio abbraccia il potere militare, il carcere e il tribunale; tutto sotto l’egida di una sola famiglia che in circa 150 anni riuscì a trasformare strutture ormai desuete in simboli di prestigio.

Questa chiesa, semplice e senza grandi dettagli architettonici, è accompagnata da un campanile sottile. Fondata nel XIII secolo, l'edificio che vediamo oggi è del 1681, ma è stato modificato varie volte nei secoli successivi. Nel 1930-1931, l'architetto Paolo Mezzanotte l'ha ampliata e abbellita. Tra il 1986 e il 1989, la chiesa è stata restaurata.