Amiche Fragili

Cuore martoriato, genio selvaggio. Tre anni per sconvolgere il rock, la morte ad appena 27. Era matta, casinista, alcolista, emancipata, capace di scatenare l'inferno. E bestemmiava come un taglialegna.

Troppo chiara per la comunità black, troppo scura per l’America razzista. Lei e la gardenia tra i capelli lasciate sfiorire in un ospedale e piantonata dall'Fbi. Immortale Billie.

Una carriera fulminante, una vita breve e disgraziata. L’incontro con Luigi Tenco e  quell’annuncio a sorpresa due giorni prima della tragedia a Sanremo 

Bellissima, baciata dal successo, fisico da modella e voce pazzesca da soprano lirico. Poi il matrimonio con Bobby Brown, il rapporto tossico e violento: Liti, botte, abuso di alcol e droga, fino alla drammatica morte prematura

Amy Winehouse usciva in vestaglia a buttare l'immondizia, rilasciava interviste al citofono, s'invaghiva di brutti ceffi. Perennemente in bilico tra scarpe troppo alte e roba troppo forte ma cantava il soul come una nera. Quarantacinque chili su un metro e 57 con i paparazzi sotto casa. Amy mito suo malgrado, Amy la cornucopia da cui ognuno stacca un pezzo per interesse, l'ex marito che la trascina sulla cattiva strada, il padre-manager, il mondo della musica che ricicla anche l'ultimo nastro.

Mia Martini era un'artista tanto libera da suscitare gelosie, pure quella di Ivano Fossati: “Era geloso perfino del mio talento”, aveva rivelato. Quella voce che arrivava dai tumulti dell'anima, quelle venature roche, profonde, da vera cantante soul cresciuta ascoltando le magnifiche signore della musica nera, quella capacità di dare corpo, ritmo, fisicità alle emozioni non si era mai vista prima e le procurò invidie sfociate addirittura nell’assurda accusa di portare sfortuna.